Provincia di

Ragusa
     Museo Archeologico
    Ibleo di Ragusa
   
Ragusa. Via Natalelli - Tel. 0932/622963          
    Indice - pag. A / B
 
 
 
 
 

 

Ricostruzione al vero: tombe di Randello. dalla necropoli classica di Camarina


Le collezioni
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Nel primo nucleo dell' Antiquarium di Ragusa furono esposti inizialmente i reperti delle prime campagne di scavi condotte nella necropoli greca di Rito (Ragusa) e nell'abitato ellenistico di Scomavacche (Chiaramonte Gulfi). . Successivamente, dopo l'ampliamento degli anni Settanta, al museo confluirono i reperti degli scavi della città di Camarina, della necropoli sicula di Castiglione e dell'abitato tardo-antico di Caucana. n museo espone anche reperti provenienti da collezioni formatesi nei primi decenni del '900 nel territorio della provincia di Ragusa ed acquistati dalla Regione
Siciliana, fra cui le collezioni Melfi di Chiaramonte, Pacetto, La Rocca e Pace.
 

L'ordinamento del museo si avvale di una disposizione dei reperti ordinata sia crono- logicamente che per. aree topogràfiche. L'allestimento del museo è caratterizzato da ricostruzioni al vero di limitate porzioni di scavo. Questi ambienti (necropoli, for- naci, pavimenti a mosaici), richiamano nel visitatore l'idea della funzione degli oggetti esposti.
 


 

Kylix del tipo di Siana, particolare dell'interno, necropoli di contrada Rito, 570 a,C.

 


Il museo è ubicato a ridosso del!' asse viario di via Roma in prossimità della testata nord del Ponte Nuovo (Pennavaria).
 

La sede museale si trova al primo piano del Palazzo Mediterraneo, edificio realizzato negli anni '50 nella zona di espansione della città. In esso ebbe sede tra il 1955 e il 1960 l'Antiquarium, che fu il primo nucleo del museo.

Alla fine degli anni '60, il museo assume l'attuale assetto, a seguito di una completa ristrutturazione museografica.

Il museo illustra l'archeologia e la storia antica del territorio della provincia di Ragusa, dal neolitico fino alla tarda antichità.
Nel territorio tracce di frequentazione in età neolitica sono note vicino Acate, in contrada Pirrone. All'età del bronzo si può attribuire una fitta

 

   

rete di villaggi capannicoli, pr~senti oltre che sulle alture anche nelle pianure, tra i fiumi, e nella fascia costiera. Tra questi villaggi si segnala quello di Castiglione che sarà poi di nuovo rioccupato in epoca protoarcaica da indigeni. Particolarmente importanti sono pure i villaggi di Monte Raci e Branco Grande.
In periodo greco arcaico l'insediamento più importante del territorio ibleo è Camarina, colonia fandata da Siracusa. li ruolo della città fu' determinante nel processo di acculturazione per i centri indigeni che con essa vennero a contatto, tra i quali Monte Casasia e Castiglione.
Al periodoelleni~tico risale poi l'insediamento di Scornavacche (Chiaramonte, Gulfi) un vero abitato di coroplasti (fabbricatori di oggetti in terracotta). All'epoca tardo antica risale l'abitato di Caucana, importante scalo portuale dove numerosi sono stati i rinvenimenti di testimonianze cristiane.

 
 
     
  Il museo si articola in sei sezioni.
Sezione 1 Le stazioni preistoriche
Sezione 2 I Greci nella provincia (Carnarina)
A. Ricostruzione al vero: tombe di Passo
Marinaro
B. Ricostruzione al vero: tombe di
Randello
Sezione 3 Abitati siculi arcaici e classici.
Monte Casasia, Licodia Eubea, Castiglione,
Hibla
C. Ricostruzione al vero: tombe di Rito
Sezione 4 Centri ellenistici. Scomavacche
D. Ricostruzione al vero: bottega di vasaio
Sezione 5 lnsediamenti tardo romani.
Kaukana
E. Ricostruzioni al vero: mosaici della chie-
setta di S. Croce Camerina
Sezione 6 Collezioni e acquisti
 
 
 
 
Regione Siciliana
Assessorato dei Beni Culturali
ed Ambientali e P.I.
Direzione Regionale BB.CC.AA. ed E.P.
Centro Regionale per l'inventario, la Catalogazione
e la Documentazione
Soprintendenza BB.CC.AA. di Ragusa
Progetto e coordinamento redazionale: Anna Maria La Fisca    
Testi: Giovanni Di Stefano

Progetto grafico: Guido Mapelli     Elaborazione della planimetria: Fabio Militello
Fotografie: Mario Russo