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Ricostruzione al vero: tombe di
Randello. dalla necropoli classica di Camarina |
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Le collezioni. Nel primo nucleo
dell' Antiquarium di Ragusa furono esposti inizialmente i reperti
delle prime campagne di scavi condotte nella necropoli greca di
Rito (Ragusa) e nell'abitato ellenistico di Scomavacche (Chiaramonte
Gulfi). . Successivamente, dopo l'ampliamento
degli anni Settanta, al museo confluirono i reperti degli
scavi della città di Camarina, della necropoli sicula di
Castiglione e dell'abitato tardo-antico di Caucana.
n museo espone anche reperti provenienti da collezioni
formatesi nei primi decenni del '900 nel territorio della
provincia di Ragusa ed acquistati dalla Regione
Siciliana, fra cui le collezioni Melfi
di Chiaramonte, Pacetto, La
Rocca e Pace.
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L'ordinamento
del museo si
avvale di una disposizione dei reperti ordinata sia crono-
logicamente che per. aree topogràfiche. L'allestimento del museo è
caratterizzato da ricostruzioni al vero di limitate porzioni di
scavo. Questi ambienti (necropoli, for- naci, pavimenti a
mosaici), richiamano nel visitatore l'idea della funzione degli
oggetti esposti.
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Kylix del tipo di Siana, particolare dell'interno, necropoli di
contrada Rito, 570
a,C. |
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Il museo è ubicato a ridosso del!' asse viario di via Roma in
prossimità della testata nord del Ponte Nuovo (Pennavaria).
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La sede
museale si trova al primo piano del Palazzo Mediterraneo,
edificio realizzato negli anni '50 nella zona di espansione della
città. In esso ebbe sede tra il 1955 e il 1960 l'Antiquarium, che
fu il primo nucleo del museo.
Alla fine
degli anni '60, il museo assume l'attuale assetto, a seguito di
una completa ristrutturazione museografica. |
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Il museo
illustra l'archeologia e la storia antica del territorio della
provincia di Ragusa, dal neolitico fino alla tarda antichità.
Nel territorio tracce di frequentazione in età neolitica sono note
vicino Acate, in contrada Pirrone. All'età
del bronzo si può attribuire una fitta |
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rete di
villaggi capannicoli, pr~senti oltre che sulle alture anche nelle
pianure, tra i fiumi, e nella fascia costiera. Tra questi villaggi
si segnala quello di Castiglione che sarà poi di nuovo
rioccupato in epoca protoarcaica da indigeni. Particolarmente
importanti sono pure i villaggi di Monte Raci e Branco Grande.
In periodo greco arcaico l'insediamento più importante del
territorio ibleo è Camarina, colonia fandata da Siracusa.
li ruolo della città fu' determinante nel processo di
acculturazione per i centri indigeni che con essa vennero a
contatto, tra i quali Monte Casasia e Castiglione.
Al periodoelleni~tico risale poi l'insediamento di
Scornavacche (Chiaramonte, Gulfi) un vero abitato di
coroplasti (fabbricatori di oggetti in terracotta). All'epoca
tardo antica risale l'abitato di Caucana, importante scalo
portuale dove numerosi sono stati i rinvenimenti di testimonianze
cristiane. |
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