Provincia di

Caltanissetta
     Museo Archeologico
    di Marianopoli (Caltanissetta)
   
Marianopoli (Caltanissetta). Piazza Garibaldi 1 - Tel. 0934/674357          
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Museo Archeologico
Marianopoli (Caltanissetta)
Piazza Garibaldi 1 Tel. 0934/674357

Aperto tutti i giorni 9-13; 15,30-18,30
Ingresso L. 4000

Ingresso gratuito per i cittadini della
 
Comunità Europea di età inferiore ai 18

 anni e superiore ai 60 anni

 Vietato l'uso del flash

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La sede museale occupa il primo e il secondo piano di un moderno edificio messo a disposizione dall' Amministrazione Comunale e sito nella piazza principale del paese.
 

Il museo illustra la civiltà del territorio di Marianopoli dalla preistoria all'età ellenistica, con particolare riferimento ai due siti archeologici di Monte Castellazzo e Balate- V alle Oscura.
Monte Castellazzo, posto a nord-est dell'odierno abitato di Marianopoli fa parte del sistema collinare, gravitante sulle vallate del Barbarigo-Belici e del Salìto. La frequentazione del sito a partire da età neolitica (V millennio a. C. circa) prosegue nell'età del rame (notevole il ritrovamento della necropoli riferibile al III millennio a.C.) ed è documentata fino all'età del ferro (VII-VI sec. a. C.). In particolare nel VI sec. a. C. il Monte divenne sede di un abitato indigeno poi ellenizzato, articolato su terrazze digradanti, la superiore delle quali era anche dotata di una cinta muraria di fortificazione. Tale centro, tradizionalmente identificato con r antica Mytistraton, ricordata dagli storici antichi Diodoro e Polibio per la strenua resistenza ai Romani al tempo della I guerra punica, visse dunque almeno fino al II sec.'a. C.

 


La montagna di Balate, subito a sud-est dell'abitato odierno di Marianopoli, ospitò a partire dal VI sec. un centro indigeno poi ellenizzato, fortificato da una cinta muraria estesa a includere la sorpmità e i fianchi dell'altura. Sull' Acropoli dell'antico centro è stata portata alla luce un'area santuariale. Al margine sud-ovest della montagna di Balate si distribuiva poi, entro.un'ampia valle aperta a ventaglio e dal suggestivo no- me di Valle Oscura, la necropoli riferibile all'antica città. Le sepolture, per lo più asse- gnabili al VI sec. a. C., si collocavano entro anfratti e ingrottamenti naturali, molto spesso precedentemente utilizzati, in fun- zione funeraria, in età preistorica (antica età del bronzo).
 

Le collezioni. I reperti esposti sono quelli venuti alla luce tra il 1977 e il 1984 nel cor- so degli scavi effettuati a Monte Castellazzo e a Balate- V alle Oscura dalla Soprintenden- za di Agrigento. Oltre a framm~nti ceramici neolitici, eneolitici e dell'età del bronzo, il museo espone la caratteristica e prevalente produzione ceramica indigena di età arcai- ca, che applica a forme di tipo greco quali oinochoai e krateriskoi una decorazione geometrica o vivacemente naturalistica, quest'ultima per lo più col motivo a uccelli dalle code a ventaglio, disposti in lunghi cortei o affrontati in posizione araldica.

 

 

L'ordinamento risponde a un criterio topografico; in relazione ai diversi tipi di provenienza, i reperti sono poi esposti in sequenza cronologica.
 

Primo piano

Corridoio Pannelli didattici, contenenti informazioni di carattere storico e cartogra- fie pertinenti il sito di Balate- Valle Oscura.
Sala 1
-Valle Oscura. Antica età del bronzo (2200-1450 a. C.). Corredi della necropoli e suppellettili del coevo abitato, riferibili alla facies di Castelluccio e di Rodì-Tindari-Val- lelunga.

Sala 2

-Balate, età arcaica e classica (VI-V sec. a. C.). Reperti dall'abitato indigeno sulla montagna. Si segnalano le stele ad obelisco, iscritte in caratteri greci del V sec. a.C., facenti parte del monumento commemorativo del!' area santuariale dell'Acropoli.

Sala 3

-Valle Oscura, età arcaica e classica (VI-V sec. a. C.). Corredi della necropoli greco- indigena di Valle Oscura.

Si segnala la caratteristica e prevalente produzione ceramica indigena ed i numerosi monili in ambra, talvolta completati da pendaglietti zoomor/i.
 

Secondo piano

Corridoio Pannelli didattici contenenti informazioni storiche e cartografie pertinenti al sito di Monte Castellazzo.

Sala Monte Castellazzo
-Età preistorica (V-Il millennio a.C.) Reperti frammentari neolitici, resti di cor- redi eneolitici da una necropoli della facies di San Cono-Piano Notaro, frammenti ce- camici dell'antica età del bronzo.
-Età arcaica (VI sec. a. C.). Reperti dall'abi- tato greco-indigeno di Monte Castellazzo. (IV-Il sec. a. C.) Corredi delle necropoli el
lenistiche.

Si segnalano i co"edi del séttore sud-est del monte, riservato ad un unico nucleo familiare e la ricchissima suppellettile della tomba
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Testi: Carla Guzzone

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Fotografie: Giuseppe Nicoletti