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  Antonio Bonfiglio
 
Con la sua produzione scultorea
  riuscì a conquistare in Italia
  numerose e prestigiose affermazioni
 

Per saperne di più  

 
   
 
  Antonio Bonfiglio
  scultore del Novecento
   
     
Testo di Renato Fasanella Masci e Andrea Banbaci    

 
 
Fontanella Arena( Antonio Bonfiglio)
 

Michele Bassi - 29 Agosto 2007








 
da Wikimedia Commons
 

Dalla presentazione della Mostra antologica "Antonio Bonfiglio, un artista dimenticato", a cura di Renato Fasanella Masci e Andrea Banbaci, riportiamo questo ritratto del grande artista messinese. Nell'immagine, il fronte timpanato del Municipio di Messina con sculture realizzate da Bonfiglio.

Questa manifestazione costituisce l’avvio di un programma voluto dal Gabinetto di Lettura, finalizzato alla riscoperta di insigni rappresentanti della cultura messinese. E’ sembrato opportuno iniziare con convegno dedicato allo scultore Antonio .Bon figlio, la cui arte, felice unione del neoclassicismo ottocentesco con l’arte moderna, ha rappresentato “con sensibilità forte e delicata” la scultura messinese nel mondo.

Nato a Messina il 13 gennaio 1895, iniziò, tredicenne, a frequentare la bottega del maestro modellatore Saccà. Dopo il 1908 si trasferì a Catania per frequentare la Scuola di Arti e Mestieri. A diciassette anni è a Roma per perfezionare i suoi studi; vi ritorna nel 1919, reduce dalla Grande Guerra,e consegue il titolo di Professore di Disegno Architettonico. Nel 1928 avviene la sua prima comparsa ufficiale nel mondo dell’arte, con la partecipazione alla XVI Biennale di Venezia.

Antonio Bonfiglio ha insegnato negli Istituti d’Arte “E.Basile” di Messina e “M.Preti” di Reggio Calabria. Apparentemente timido, celava, dietro un carattere fiero e intransigente, una volontà tenace per affermare la sua arte, riuscendo, in quasi 80 anni di attività feconda, a conquistare nel vasto panorama della produzione artistica nazionale, numerose e prestigiose affermazioni, attraverso la partecipazione a rassegne internazionali, quali la Biennale di Venezia e le Quadriennali Romane, varie Mostre Interregionali, mostre singole e collettive.

Muore a Messina nel 1995, lasciando un cospicuo patrimonio artistico custodito sia in collezioni private e musei, ché in numerosi edifici pubblici e privati di Messina e altre città.

 

 
 
           

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