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  Parchi e giardini
 
Città di ceramiche e di giardini perduti
 

Per saperne di più  

 
   
 
  Caltagirone    
     
Testo di Rosa Maria Manuli      

 
 

Villa Patti a Caltagirone.

 

Clemensfranz - 5 Maggio 2006

 




 
da Wikimedia Commons
 

La città di Caltagirone è famosa per le sue ceramiche. Questa attività artigianale, le cui prime testimonianze risalgono al neolitico, si è protratta sino ad i nostri giorni, seguendo alterne vicende.

Al centro storico calatino, in posizione dominante, densamente popolato di chiese e palazzi, si contrappone una moderna zona di espansione residenziale ubicata, verso sud, sopra un terreno pianeggiante. In questa pianura, affollata di anonimi condomini, è possibile scorgere ancora un numero considerevole di ville, villini e casine di villeggiatura,segno tangibile di un glorioso passato.

Ville esclusivamente di delizia, che evidenziano il legame con il territorio attraverso l’uso sapiente della pietra locale: dal caldo monocromatismo della terra cotta alla policromia delle maioliche. Antiche e splendide dimore, un tempo circondate da vasti giardini, articolati in vere e proprie “stanze all’aperto”, per godere di quiete e frescura negli assolati pomeriggi estivi.

Giardini protetti da muri invalicabili, percorsi da viali di palme, circondati da frutteti, agrumeti e boschetti per gli svaghi dei signori. La loro costruzione risale, secondo le prime notizie certe, al Settecento, periodo in cui esplose la moda della villeggiatura, e si è intensificata durante il secolo diciannovesimo ed agli inizi del ventesimo.

Numerose ville private furono edificate contemporaneamente alla realizzazione del Giardino pubblico di Caltagirone (1851) da parte dell’architetto Giovan Battista Basile, tanto che è possibile individuare tra queste e la villa comunale alcune analogie.

Una guida del 1885 si sofferma sulla descrizione di villa Crescimanno, percorsa da lunghi viali configurati a modo di galleria, bordata di siepi, protetta da boschi di eucaliptus e pini giganteschi, tali da offrire una “ombra ospitale”.

Villa Patti è, oggi, una delle dimore aristocratiche preservate dall’incuria del tempo e degli uomini.

L’edificio, immerso in un grandioso parco, attualmente si sviluppa su tre piani ed è stato radicalmente trasformato, rispetto al progetto originario da un intervento di fine 800. Il prospetto esterno richiama in maniera evidente lo stile gotico veneziano del Palazzo Ducale.

Elemento di notevole pregio decorativo è la seduta in terracotta che si snoda lungo tutto il perimetro della villa, con le spalliere ornate fastosi cordoni e simulanti morbidi divani capitonnè, intervallati da robuste colonne quadrate.

Questa villa, che interpreta in modo superbo lo spirito eclettico di fine Ottocento, ha subito negli ultimi anni un ulteriore progetto di restauro ed oggi è sede del Museo delle Ville Caltagironesi e Siciliane.

Un patrimonio di notevole pregio artistico comincia pertanto ad essere tutelato e grazie alla sensibilità di alcuni proprietari è possibile ancora ammirare la deliziosa villa Icona della Motta o villa Favitta o villa Gravina e…nel futuro molte altre.  

 

 
 
           

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