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  Archeologia
 
Scoperte archeologiche a
  Messina tra il 1910 e il 1915.
 

Per saperne di più  

 
   
 
  Frammenti di memoria    
     
Testo di Clorinda Capobianco    

     
 

Statua di Igea. Marmo pentelico, copia romana da originale greco del 290 a.C. Dagli Horti Mæcenatiani, 1876


 

Palazzo dei Conservatori, primo piano, sala degli Horti di Mecenate

 








 
da Wikimedia Commons
   

Molte furono le scoperte messinesi degli anni 1910-1915 . In via Garibaldi, successivamente a dei grandiosi lavori di fognatura, fu scoperta una serie di mattonacci bollati , recanti iscrizioni greche. Fu inoltre rinvenuto un gruppo di ruderi, esattamente un pezzo di muro ad una filata di grandi conci, eretti sopra una zoccolatura di pezzani di pietra e mattoni.

 Dietro l’Arcivescovado furono trovati, nell’inverno del 1915, resti di una casa romana, di cui un ambiente  era adornato con un mosaico geometrico floreale. Presso il teatro Mastrojenni  in via S. Cecilia, nel 1913, fu trovata una conduttura fittile, probabilmente appartenente ad uno degli acquedotti urbani, che adducevano l’acqua nell’interno della città.

 Nel 1912 fu rinvenuto un dado spezzato in calcare conchiglifero durissimo, sul cui fronte era incisa a grandi lettere un’iscrizione greca oschizzante del periodo mamertino. Nell’area dell’edificio postale furono nuovamente scoperti bolli su mattonacci, recanti iscrizioni greche, una tabelletta marmorea, con un’incisione latina, e ancora un grande masso in calcare conchiglifero, decorato con una rude cornice in alto e con una iscrizione sopra una base stuccata al centro.

 Dal sottosuolo della chiesa di S.Nicolò dei Cistercensi, nel 1914, furono rinvenuti i frammenti di un grande sarcofago ellenistico-romano,  con al centro un piccolo albero di palma affiancato da due pantere che sorregge un medaglione con testa di Medusa. Ai suoi lati due coppie di centauri e centauresse incedono in senso inverso, ognuno accompagnato da una pantera,  mentre  in alto volano delle piccole arpie. I lati corti  della cassa sono decorati con due grandi figure di grifoni seduti.

 

 
 
     

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