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  Villa Valguarnera
 
Il monumentale edificio settecentesco
  immerso nel giardino che conserva
  ancora
  parte delle piante originarie.
 

Per saperne di più  

 
   
 
  Villa Valguarnera    
     
Testo di Rosa Maria Manuli    

     

Poco distante da Palermo, in quella che un tempo fu una “valletta amena”, rigogliosa d’essenze mediterranee, sorge il centro abitato di Bagheria. Questo triangolo di terra, proteso dolcemente verso il mare, lambito dal fiume Eleuterio, un tempo navigabile, intorno alla fine del Settecento, cominciò a popolarsi e ad assumere un assetto urbanistico riconducibile a quello attuale. La nobiltà palermitana, per sfuggire alla calura e all’afa, diede inizio alla costruzione di fastose residenze estive, gareggiando,  come nei palazzi di città, in lusso e ricercatezza.

La pratica della villeggiatura, cominciata già nel periodo arabo e normanno, trovò, nel secolo dei lumi, il suo massimo sviluppo, tanto da concentrare in questa località un elevato numero di ville suburbane, circondate da splendidi giardini. Pur attanagliata dell’abusivismo edilizio, Bagheria riesce ancora a mostrare i suoi tesori, ovvero le sue dimore aristocratiche. Queste “ville di delizia”, a differenza di altre residenze non erano legate alla produttività e pertanto svolgevano prevalentemente un ruolo di rappresentanza. Villa Valguarnera, unica ad aver conservato parte dell’originario giardino, è quella che maggiormente rappresenta queste esigenze del mostrarsi, che si risolve in una spettacolare scenografia barocca.

Per raccontare il giardino di villa Valguarnera non si può prescindere dalla descrizione della sontuosa dimora alla quale è legato e che può essere considerato una sua estensione, un unicum nel quale l’interno si fonde con l’esterno. Unico, infatti, è l’impianto scenografico della villa, alla quale si accede attraverso un lungo viale, oggi alberato da Acacie e da Bouganvillee poggiate lungo il muro di recinzione. Il viale d’accesso, dopo aver subito una brusca deviazione, si apre in un cortile sul quale si affaccia il prospetto principale della villa. Questo corpo accoglie al centro una concavità nella quale si snoda un monumentale doppio scalone, che non solo collega il piano nobile a quello di campagna, ma immette nell’ampio salone delle feste. Da questo grande parallelepipedo, a guisa di semicerchio, partono due imponenti ali, formate da un colonnato in origine destinato a portico, ma successivamente chiuso in modo da realizzare vani di servizio.

 

 
 
     

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