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  Parchi e giardini
 
A Lentini un meraviglioso giardino
  mediterraneo riscuote fama
  internazionale
 

Per saperne di più  

 
   
 
  La casa del Biviere    
     
Testo di Rosa Maria Manuli    

 
 

Biviere di Lentini
 

Azotoliquido - 18 Marzo 2008
 
 

da Wikimedia Commons

 

Il sito esiste da sempre, intriso di storia e leggenda, il giardino non c’era.  Stiamo  parlando del giardino delle Case del Biviere, situato in provincia di Siracusa , a Lentini, aranceto della Sicilia.

Il  paesaggio circostante nulla lascia trapelare della grandezza dell’antica Leontinoi, una delle prime colonie greche della Sicilia; della quale permangono solo alcune vestigia nel parco e nel museo archeologico della cittadina odierna.

L’area circostante, detta del Biviere, come tramanda il geografo Edrisi nel Libro di Ruggiero (1139), era occupata da un grande lago, ricco di pesci e di una incredibile avifauna, tanto da renderlo un’ambita zona di caccia e di pesca. Tuttavia, dopo secoli di prosperità, l’imperversare della malaria rese malsane queste zone che, nell’ambito di un’opera di bonifica integrale, iniziarono in epoca moderna, a partire dal 1930, ad essere prosciugate. L’intervento ciò nonostante causò un inaspettato processo di degrado ambientale.

La storia del giardino si comincia a narrare quando i Principi Borghese, Scipione e Maria Carla, decisero di trasformare questi antichi possedimenti di famiglia in una moderna azienda di agricoltura biologica, dove impiantare agrumeti e seminare grano duro. Queste terre erano state concesse, nel lontano 1392, ad un antenato per parte materna di Scipione: l’Archivio di Stato di Palermo conserva il documento originale dell’Editto di Re Martino riguardante la cessione del feudo.

Ai  proprietari desiderosi di intraprendere la nuova attività, le Case del Biviere, restaurate dopo il disastroso terremoto che si abbatté nel 1693 sulla Sicilia orientale, si presentarono integre nelle strutture, ma logore, grigie, maleodoranti. Erano costituite da tre corpi di fabbrica comprendenti la residenza principale, la Cappella di S.Andrea, patrono dei pescatori e la locanda dei cacciatori.

Una fila di cipressi a lato della chiesina, qualche Schinus molle o Falso pepe, alcune Acacie e un Cereus erano gli unici vegetali presenti: il resto era polvere e sassi. Sconforto e delusione emergevano  davanti la sterile distesa sulla quale si affacciava la casa.

 

 
 
     

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