COMUNE DI

M
ARSALA (TP)

 

 
 
     
 

La Cattedrale di Marsala

 
     
 

Archenzo - 2005

 
     
     
     
   
 
 
  da Wikimedia Commons  
     


Città (Comune di 241,64 Km2 con 81000 abitanti), 31 Km a Sud-Ovest del capoluogo, a 12 metri s.l.m. Il centro sorge sul promontorio roccioso del Capo Lilibeo, punta estrema occidentale della costa siciliana.
Il territorio è formato da depositi litorali detritico-organogeni, biancastri e poco cementati, ed è pedologicamente caratterizzato da suoi i rossi mediterranei e litosuoli.
Zona sismica di seconda categoria.

Centro marinaro e industriale, Marsala ha economia di tipo misto, che ne fa un ricco mercato agricolo, connesso soprattutto alla produzione vinicola celebre in tutto il mondo.

Importanti anche le attività dell'indotto (alimentari, vetro, legno, terrecotte e laterizi). E’ sede di un centro sperimentale per l'industria enologica, e vi è sviluppata una vivace attività imprenditoriale.

 

    Marsala    
 
 
 

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Notizie storiche Beni monumentali

Fondata dai Fenici verso il 397 a.C. sul luogo del precedente insediamento dell’antica Lilybaeum, quando sconfitti dai Siracusani si sposatrono sul promontorio di Lilibeo, che divenne l'ultimo e il più tenace baluardo dei Fenici in Sicilia.

La città venne distrutta dai Vandali nel 440 d.C.

Tornata ad essere fiorente sotto gli arabi, che la conquistarono nell'830, dai quali deriva la denominazione (Marsa-Alì). Il Centro divenne ben presto il principale scalo per il continente africano.

Decadde in periodo normanno. Fu sede di Diocesi.

Il suo nome è legato al ricordo dello sbarco dei Mille; infatti l'11 Maggio 1860 Garibaldi iniziò da Marsala l'unificazione del Regno d'Italia.

La cittadina è stata fortemente danneggiata nel corso dell'ultima guerra mondiale.

L'impianto urbanistico deriva da quello romano con successivi interventi medioevali, rinascimentali e barocchi. Nella parte murata relativa all'area centrale vi sono resti di mura del XVI sec. Espansioni del secolo XIX ed interventi dei primi del Novecento non ne hanno snaturato la trama, costituita da costruzioni di buona qualità tipologica ed architettonica (residenze, magazzini, cantine).

 

Cattedrale,
Chiesa del Purgatorio,
Chiesa di S. Stefano,
Chiesa Sacra Famiglia,
Chiesa S. Pietro,
Chiesa S. Matteo,
Chiesa Madonna di Grotta,
Chiesa Madonna delle Grazie,
Chiesa Madonna di Itria,
Chiesa S. Giuseppe,
Chiesa S. Giovanni,
Chiesa S. Francesco D’Assisi,
Chiesa S. Francesco di Paola,
Chiesa Dell’Addolorata,
Chiesa di S. Anna,
Chiesa S. Antonio da Padova,
Chiesa ex Convento del Carmine,
Chiesa ex Convento dei Cappuccini,
Casa Riposo Convento dei Cappuccini,
Casa Riposo Convento dei Cappuccini,
Cappella Ospedale S. Biagio ex Conv. S. Francesco.
Auditorium S. Cecilia,
Boccone del Povero,
Istituto del Povero,
Istituto del Rubino.

 

ITINERARI CONSIGLIATI

Degna di interesse la visita agli stabilimenti vinicoli, ubicati all'interno degli antichi ‘Bagli’, fattorie per la produzione e trasformazione del prodotto agricolo, alcune delle quali fortificate sono risalenti anche al tardo medioevo e al Cinquecento.

In uno di questi Bagli, per l'esattezza il Baglio Anselmi, restaurato, è stato ricavato il bellissimo Museo Archeologico che, fra i pezzi più interessanti che illustrano la vita di Mozia e del Capo Lilibeo, conserva lo scafo di una nave mercantile punica del III secolo a.C.

Nel Baglio in località Biesine è stato ricavato il Museo Contadino, uno dei più importanti d'Italia, che raccoglie oggetti d'uso quotidiano e lavorativo dei nostri ultimi due secoli.

All'interno del tessuto urbano vi sono anche resti di edifici romani, lungo il lato prospiciente il mare, fra i quali è da ammirare una interessante Insula romana, con ambienti ornati da pavimentazioni musive figurate e geometriche.

Da vedere il Duomo barocco, dedicato a S. Tommaso di Canterbury, edificato su una costruzione normanna , ricostruito ed ampliato nel 1956. All'interno conserva sculture dei Gagini.

Palazzo Comunale o Loggia è del XVIII secolo.

Interessante la Processione dei Misteri Viventi, che si svolge il Giovedì Santo, che teatralizza nelle strade della Città la Passione di Cristo, coinvolgendo l'intera cittadinanza.

Traghettando nell’isola di San Pantaleo, è possibile visitare le rovine di Motya (Mozia), antica Città fenicia, potente fino al 397 a.C. quando fu distrutta ad opera di Dionigi di Siracusa. Da vedere la Casa dei Mosaici, la necropoli del III o IV sec. a.C., il Santuario di Cappidazzu e il relativo Museo Archeologico ospitato nella casa Whitaker.