COMUNE DI

E
RICE (TP)

 

 
 
     
 

Via con arco ad Erice

 
     
 

Bernhard J. Scheuvens - Agosto 2004

 
     
     
     
   
 
 
  da Wikimedia Commons  
     


Centro agricolo industriale (Comune di 47,28 Km2 con 29420 abitanti), 17 Km a Nord-Est del capoluogo, a 751 metri s.l.m. Il centro è arroccato sulla sommità del monte cui dà il nome (ex Monte S. Giuliano), la costa nord-occidentale della Sicilia, che si affaccia sul Mar Mediterraneo.
Il territorio è costituito da calcare marnoso, pedologicamente caratterizzato da suoli rossi mediterranei, suoli bruni, litosuoi i e regosuoli.
Zona sismica di seconda categoria.

Erice ha economia mista di tipo artigianale (ricami, tappeti, ceramiche), agricola (cereali, uva, olive, ortaggi) e zootecnica.

Ottima l'attività turistica, che ne fa uno dei luoghi di soggiorno più ricercati della Sicilia.

 

    Erice  

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HOTELS
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Erice/San Cusumano

Notizie storiche Beni monumentali

Di antichissima origine il Centro ebbe funzione strategica sin dal tempo degli Elimi. Sorgeva infatti sul luogo dell'antica Elymian, luogo religioso degli Elimi, famoso per il suo tempio a Venere Ericina. Il Tempio era recinto da mura fortificate, si dice avesse ben duecento custodi e sosteneva frotte di bellissime donne che si prostituivano per guadagno. Conservava doni votivi tra i quali quelli del fondatore Elimo e di Enea che, profugo da Troia, in questi luoghi seppellì il vecchio padre Anchise.

Il Centro fu successivamente conteso fra Greci (Siracusani) e Cartaginesi. Distrutto dai Cartaginesi nel corso della prima guerra punica (260 a.C.), fu conquistato dai Romani nel 244 a.C. sotto i quali risorse; basta ricordare che i Romani provvidero a restaurare il tempio di Venere, crollato al tempo di Tiberio Cesare e di Claudio, così come ci tramandano Svetonio e Tacito. Tuttavia il Centro successivamente decadde nuovamente, tanto che Strabone scrive che la Città e il territorio ai suoi tempi era pressoché deserta.

Erice, chiamata Gebel Hamed durante l’invasione araba, riacquistò parte della perduta importanza nel XII secolo. In periodo normanno l'abitato si sviluppò attorno al castello coevo.

Dal XV secolo in poi la città seguì lo sviluppo, le vicende storiche e le sorti politiche della vicina Trapani e dell'intera Isola.

Nel corso del secolo XIX il Comune di Erice prese il nome di Monte San Giuliano e lo mantenne fino al 1934.

L'impianto urbanistico è tipicamente medioevale. Ricco di architetture emergenti, presenta comparti di edilizia minore molto articolati tramite il tipico "cortile" interno, che disimpegna più abitazioni. Non vi sono espansioni di epoca successiva; ridotti gli interventi e le modifiche del '700 e del '800.

Erice è sede del Centro Internazionale di cultura scientifica "Ettore Majorana", che ne ha diffuso il nome in ambito mondiale.

 

Chiesa di S. Martino,
Chiesa di S. Vito,
Chiesa S. Salvatore,
Chiesa del SS. Rosario,
Chiesa Madre,
Chiesa S. Cataldo,
Chiesa Misericordia,
Chiesa S. Giovanni Battista,
Chiesa del SS. Salvatore,
Chiesa dei SS. Rocco e Sebastiano,
Chiesa di S. Teresa,
Chiesa di S. Francesco di Paola,
Chiesa del Carmine,
Chiesa di S. Orsola,
Chiesa di S. Carlo,
Chiesa di S. Pietro,
Chiesa di S. Giuliano,
Chiesa dei Cappuccini e di S. Girolamo,
Convento dei Cappuccini di S. Girolamo,
Museo Comunale.

ITINERARI CONSIGLIATI

Erice mantiene intatto ancora oggi il fascino dei tempi passati, grazie ad una oculata tutela di parte delle antichissime mura megalitiche (VIII-VI sec. a.C.). e delle sue testimonianze medioevali.

La Chiesa Matrice (XIV secolo) è dedicata all’Assunta con interno rifatto nei secolo scorso,

Il castello medioevale (XII-XIII secolo) con i resti del tempio

il Palazzo Municipale, sede di una biblioteca e del Museo Cordici, con reperti archeologici della necropoli ericina, tra cui una testa di Afrodite dei IV secolo a.C.

Interessante è la ‘Processione dei Personaggi’ che si svolge quasi ogni anno per le feste di Maria Santissima di Custonaci (in agosto).