COMUNE DI

R
ODI' MILICI (ME)

 
     
 

Stemma del Comune di Rodì Milici

 
     
 

 

 
     
     
 
 
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Centro (Comune di 29,13 Km2 con 2500 abitanti), 55 Km a Sud-Ovest del capoluogo, a 177 metri s.l.m. sul versante tirrenico dei monti Peloritani.
Attività economica prevalente è la coltivazione dell’ulivo, degli agrumi e della vite (che da l’ottimo vino Mamertino). L’artigianato produce contenitori in giunco o canne intrecciate e tappeti di lana tessute a telaio e tinti a mano.

 

    Rodì Milici    
       
Notizie storiche Beni monumentali
I due agglomerati che compongono il paese (Rodì e Milici) distano l'uno dall'altro 4 Km. Il primo agglomerato che si presenta all'occhio del visitatore è Rodì: il toponimo deriva da Rodi ed è perciò di origine greca. Anche Milici deriva dal greco e significherebbe macine.

Anticamente Rodì, rispetto al Centro abitato odierno  sorgeva più in basso, ma a causa di frequenti piene del torrente Patrì e dei conseguenti allagamenti, si è reso necessario lo spostamento dell'abitato verso monte (XVI-XVII sec.).

Il territorio è stato abitato fin dalla prima metà dell'età  del bronzo. Infatti varie testimonianze archeologiche provano l’esistenza di insediamenti autoctoni.  L'abitato corrisponde all'antica Longane che nel 1951 Bernabò Brea ha localizzato sull'altopiano a monte di Rodì Milici, detto Monte Grassorella. Altri studiosi di storia locale sostengono, al contrario, che Longane si troverebbe sopra Barcellona P.G.,sul monte Sant'Onofrio.
L'isediamento preistorico è rivelato da una serie di tombe a grotticella, all’interno delle quali sono state rinvenute una punta di lancia in ferro, anfore in ceramica (di vario formato e decorate con motivi geometrici) scodelle e tazze, fibule con filo di rame spirali catenelle, perle ed anelli in lamina sottile, un prezioso spillone cruciforme in bronzo. Sono le testimonianze dirette dell’esistenza di insediamenti collocabili fra l’età del Bronzo (XVIII -XV a.C.) e l’età del Ferro (IX – VIII a.C.).

Su di un altopiano sono riscontrabili i resti della città di Longane (databili fra il VI e il V secolo a.C.), per i ritrovamenti di monete di argento e di un caduceo in bronzo del V secolo a.C. oggi conservato al British Museum di Londra. La città sorgeva in prossimità del Longanos, identificabile forse con il torrente Patrì (o di Termini). L’Acropoli sembra fosse ubicata sul Monte Ciappa. In contrada Pirgo si possono osservare i resti della cinta muraria, a forma di quadrilatero.

Resti di manufatti insediativi e frammenti fìttili di anfore vinarie ed olearie sono stati rinvenuti in contrada Praga-Solleria e Scorciacapre. Risalgono al periodo romano, durante il quale queste terre erano apprezzate per la produzione di vino. Cesare stesso volle festeggiare il suo terzo consolato con vino di Mamertino di Solaria (Solleria).

Del medioevo ci sono pervenuti aneddoti come quello di S. Leone divenuto Papa nel 682, che la tradizione vuole sia nato in contrada Rinazzo (Milici) nella cosidetta "Casa Papaleo".

Il centro antico di Rhodis è identificato con il centro amministrativo di Solaria, di cui si hanno notizie fin dal 1279.

Documenti del XIII secolo il Centro abitato, che gode di prestigio politico e militare, è organizzato in Municipio. I resti del Gran Priorato confermano la presenza dell’Ordine dei Cavalieri  di San Giovanni di Gerusalemme; anzi secondo alcuni lo stesso paese è stato fondato da una colonia di Rodii mandati in questo luogo proprio dai Cavalieri Gerosolimitani. Caratteristica dell’Ordine di Malta è l’attigua chiesa di San Giovanni Battista e lo stemma dei cavalieri è scolpito in marmo sul portale della chiesa di San Rocco.

Del periodo tardo rinascimentale annoveriamo una serie di manufatti religiosi (databili sec. XVI-XVII), come la chiesa di San Bartolomeo con una statua di Andrea Calamech, la cappella di San Filippo di Agira, la chiesa della Modanna dell’Idria dal sec. XIX dedicata a Maria SS. Immacolata.

L’insediamento a monte dell’antico abitato di Rhodis-Solaria si forma in seguito all’alluvione del 1582, che seppellisce il centro preesistente, tanto da lasciare visibile la sola cupola "rosata" della chiesa vecchia. La popolazione si insedia ai piedi del Monte Limbia e attorno al Castello dei Cavalieri di san Giovanni.

La sua storia come Comune inizia nel 1947 col distacco da Castroreale,sebbene fosse già stato costituito nel 1923 e nuovamente soppresso nel periodo 1927-1947. Fino al 1948 il Centro si è chiamato soltanto Rodì.

 

Chiesa S. Maria Immacolata,
Chiesa Madre,
Chiesa del Rosario.