COMUNE DI

M
ISTRETTA (ME)

 

 
 
     
 

Veduta dal "Castello" di Mistretta: Chiesa di San Nicola e paesaggio montano

 
     
 

Salpetti  - 25 Agosto 2007

 
     
     
     
   
     
  da Wikimedia Commons  
     


Centro agricolo (Comune di 126,76 Km2 con 6300 abitanti), 170 Km a Sud-Ovest del capoluogo, a 900 metri s.l.m. sul versante settentrionale dei monti Nebrodi.
Si commerciano vini, olio, bestiame.

 

  Mistretta    
   

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Notizie storiche Beni monumentali

Il centro, di antica e controversa origine, sembra sia stato fondato dai Fenici che sul monte a cavaliere della Vallata del torrente S. Stefano erigono il tempio alla dea Astarte, da cui il primo nome della città: Am-Asthart.
In età classica è conosciuto   come Amestraton o Mitistratum. Con il nome di Amestratus la cittadina è ricordata più volte negli scritti di Cicerone e successivamente in quelli di Stefano Bizantino. Appartenedo alla città un vasto contado, la numerosa popolazione,  in epoca greco-sicula, si è accentrata fondando quelli che sarebbero divenuti in epoca medioevale   i borghi di Mistretta, come per esempio Motta, Casispergi, Regitano e S. Stefano.
Nel primo Medioevo, in età prenormanna, sull'antica acropoli è edificato il castello e un primo nucleo dell'abitato. ed abbarbicate alla rocca fortificata, le case divise da viuzze ripide e contorte si vanno estendendo a poco a poco.
Città feudale e poi demaniale, diviene contea dal 1101, conservando gli usi civici, e quindi città imperiale al tempo di Federico II. Sotto gli Aragonesi Mistretta figura tra le città demaniali.
Ritorna ad essere feudale fino al 1405 e poi ancora  demaniale.

L’abitato inizia ad espandersi  fuori dalle cinte fortificate con la costruzione della chiesa Maggiore, che costituisce a partire dal secolo XVI  il fulcro dell’espansione di numerosi quartieri attorno alle varie chiese parrocchiali.
Più volte Mistretta viene venduta e poi riscattata dagli stessi cittadini, come ad esempio nel 1635, quando il re Filippo III cede i benefici feudali, ma il popolo li riscatta, ottenendo il privilegio di continuare a restare libero.
Il secolo successivo vede l’affermarsi di attività artigiane e commerciali e il sorgere dì un’agiata classe di possidenti e allevatori, le cui abitazioni borghesi hanno improntato l’immagine della città ottocentesca. Mistretta svolge un ruolo anche nelle guerre risorgimentali. Nel 1860 è una delle prime cittadine ad insorgere contro i Borboni.
Quando alla fine del secolo XIX  in Sicilia si verifica la grande emigrazione, la città riesce a mantenere un numero adeguato di abitanti, evitando lo spopolamento, ciò grazie alla "tenuta" delle fiorenti attività agro-silvo-pastorali.

 

Chiesa Madre,
Chiesa S. Maria, Chiesa SS. Cosma e Damiano,
Chiesa di S. Giuseppe,
Chiesa di S. Caterina, Chiesa S. Sebastiano,
Chiesa del Carmine, Chiesa S. Francesco, Chiesa di S. Antonio, Chiesa S. Luca, Chiesa S. Nicola, Chiesa S. Giovanni, Chiesa SS. Trinità, Chiesa S. Caterina, Chiesa di S. Giovanni Battista,
Chiesa Madre di S. Lucia,
Chiesa del Purgatorio, Chiesa S. Nicolò di Bari,
Chiesa del Carmine, Mensole di Balconi Piazza del Popolo, Chiesa S. Giuseppe, Collegio di Maria, Chiesa S. Antonio, Chiesa S. Francesco, Chiesa S. Biagio.

Museo Civico Polivalente: storico artistico, archeologico,
etnoantropologico

ITINERARI CONSIGLIATI

Itinerario storico-artistico:

- Chiesa Madre, edificio risalente al XII secolo, più volte ingrandito e completato tra il ‘500 e il ‘600. La facciata che fronteggia il moderno Municipio, è stretta da due torri con un portale seicentesco in pietra. Sul fianco sinistro è un  portale marmoreo del 1494 attribuito a Giorgio da Milano. All'interno tele seicentesche di G. Tomasi;  un dossale con i Santi Pietro e Paolo di A. Gagini (1552). Nel presbiterio, oltre il settecentesco altare  di I. Marabitti, si trova un coro ligneo del XVII secolo, cantoria con pannelli dipinti e grande organo a canne. Si ammirano inoltre due bassorilievi raffiguranti l’Ultima cena e Gesù con la Maddalena (1739), la statua della Madonna dei Miracoli, del 1495, la Pietà di A. Manno, il Cristo Risorto di A. Gagini (1552).

- Chiesa del Purgatorio (1669). All'interno troviamo una tela raffigurante San Gregorio (XVII secolo) e Crocifisso. L’arco trionfale e il presbiterio sono vivacemente dipinti con affreschi del 1720. Sull’altare, pala di G. Tomasi e negli angoli i vecchi "giganti" processionali. 

- Chiesa del Santissimo Salvatore, che ha dipinto nell’abside un affresco di Cristo Pantocratore (XIV-XV secolo) e una statua Seicentesca di Sant’Antonio Abate.

- Chiesa di San Nicolò affiancata dall’alta torre campanaria del 1670. All'interno una Madonna Immacolata dello scultore amastratino Noè Marullo.

Chiesa del Carmine.   All’interno si conserva un singolare paliotto del 1665, statue del XVI-XVII secolo e il barocco altare della Madonna omonima.

- Chiesa di San Vincenzo, con interessante interno tardo barocco (1800) a pianta ovaleggiante che termina nel rettangolare presbiterio (statue e tele dei secoli XVII-XVIII).

- Chiesa di San Giuseppe. Questa presenta una semplice facciata con torretta campanaria del 1595 e un interno con tombe, dipinti del XVIII secolo.

- Chiesa di Santa Maria, già dei Cappuccini, con un bel Crocifisso di fra’ Umile da Petralia.

- Chiesa di San Giovanni, con portale del 1534 e campanile a bifore; all’interno si conservano opere dei secoli XVII-XVIII, tra le quali alcune suggestive statue dei "Misteri".

- Chiesa di San Sebastiano, con facciata aperta da un portale decorato in stucco (nella lunetta, il Martirio del Santo); al lato il ricostruito campanile del 1676. La chiesa costruita tra il XVI e il XVII secolo è stata distrutta dal terremoto, ma  è stata ricostruita all’interno con elementi in parte oniginari.

- Chiesa di San Francesco. L’interno conserva tele  dei secoli XVII-XVIII; una pala con la Madonna degli Angeli di S. Pulzone. una Deposizione di ignoto e una Sacra Famiglia di A. Catalano il Vecchio (1600).

- Chiesa di Santa Caterina con bel portale in pietra scolpito a motivi vegetali (1576) e campanile a bifore. All’interno ammiriamo sll'altare barocco un dossale gaginiano che incornicia una statua di Santa Caterina (1493), attribuita a Giorgio da Milano.

Itinerario urbano:

-Palazzo Scaduto del 1660, con caratteristiche decorazioni tardomanienistiche e barocche (cantonali, portale sostenuto da erme antropomorfe, balconata).

-Palazzo Russo, edificio a due ordini con robusti cantonali, portale con stemma nobiliare e cortile con scalone e loggiato.

- Palazzo Salamone (sec. XIX), che mostra al piano nobile balconi con delle lunette finemente decorate.

Itinerario museale:

- Museo Civico Polivalente, che espone epigrafi ed elementi architettonici, tele seicentesche tra cui una Flagellazione di Gesù (replica da Mattia Stomer), pergamene con privilegi di re Alfonso e Ferdinando d’Aragona (1447-1506) e reperti archeologici ed etnoantropologici.