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Nauloco, la polis che manca all’appello

Alla ricerca di Nauloco
Inquadramento storico degli avvenimenti
La battaglia di Nauloco

LA RIVIERA TIRRENICA
Villafranca Tirrena
Il Santuario Ecce Homo di Calvaruso
Rometta, l'ultimo baluardo
Spadafora ed il castello Samonà
Venetico ed il Volto Santo
Scala e la Torregrotta dei benedettini
Fondachello, Valdina e Roccavaldina
Monforte e San Pier Niceto
Pace del Mela e Giammoro

Video sulla Riviera tirrenica
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NAULOCO E LA RIVIERA TIRRENICA

          La città di Nauloco, antica polis
    greco-romana, è famosa perchè
    nel suo mare avvenne la battaglia
    navale tra Pompeo ed Ottaviano,
    notizia riportata da diversi storici
    romani. Era localizzata sulla riviera
    tirrenica vicino Messina. Purtroppo,
    essa è scomparsa del tutto e ancora
    introvabile. Ma ci si può sempre
    consolare sulle belle spiagge delle
    cittadine sorte poi sulla riviera.

   

    Rometta, l'ultimo baluardo

     
     

 

 
 

Chiesa bizantina intitolata a Santa Maria dei Cerei

Pinodario -  
Foto da Wikimedia Commons

 


 Sembra che l’agglomerato di Rometta (adiacente a Villafranca Tirrena), di seimila abitanti circa, abbia origini bizantine. Con la conquista del paese da parte degli arabi e la conseguente denominazione, , nel medioevo prese il nome di Rametta, poi, nel Cinquecento, modificato in Rometta.
La sua zona, archeologicamente, è stata ricca di reperti del neolitico, età del bronzo e del ferro e di una necropoli
risalente intorno al V-III secolo a.C.

Il periodo storico maggiormente rilevante di Rometta è quello bizantino (come vedremo). Infatti l’edificio più significativo è la chiesa del
Santissimo Salvatore, dedicata anche a S.Maria dei Cerei, La costruzione fu realizzata tra il V ed il VI secolo. Come di regola, la chiesa è conformata a croce greca, che è stata inserita in un quadrato.
Anche la cinquecentesca Chiesa Madre, dedicata a Maria Santissima Assunta, ha il sapore della storia. Al suo interno, si possono ammirare sia una preziosa acquasantiera che un dipinto su tavola, dove è raffigurata una Madonna col Bambino attorniata dai due santi maggiori, San Pietro e San Paolo. Ambedue gli oggetti sacri sono del ‘500, come tardo-rinascimentale è il pregiato prospetto, recentemente restaurato.
Tra le altre chiese da annotare, vi sono quelle della
Madonna della Scala, del XVII secolo, la Chiesa del convento dei Cappuccini e quella di San Antonio, costruita recentemente  nel 1932.
Tra le rovine architettoniche, al centro del paese s’incontra il cosiddetto Palatium Federiciano, esempio di architettura medievale a metà tra una fortificazione ed un palazzo nobiliare, dove risiedere.

L’assedio di Rometta
In età barbarica nel centro trovò rifugio una piccola comunità greco-latina. Dopo di ché, nel corso del tempo, Rometta venne fortificata con la costruzione di mura e torri. La città controllava il mare e la pianura circostante, rappresentando l’ultima difesa occidentale di quella più grande di Messina.

Tra il 725 e il 780, v
i si rifugiò il vescovo di Catania, san Leone da Ravenna,(chiamato “il Taumaturgo”), ferreo oppositore del bizantino Costantino V. Per lungo tempo il vescovo visse da eremita sui monti Peloritani, per poi morire a Catania, nel 789.

Nel periodo che va, invece, dal 963 al 965, si svolse il suo assedio da parte delle truppe arabe.
Rometta, infatti, fu l’ultimo baluardo a resistere all’invasione.  Nel suo territorio vi fu l’ultimo scontro con i bizantini. Per non perdere, infatti, la Sicilia, ben 30.000 soldati vennero inviati nell’isola da Costantinopoli. Pur in numero inferiore, il generale arabo Ibn ʿAmmār, sbaragliò l’avversario. Nello scontro morirono diecimila soldati bizantini. Il resto fu catturato o messo in fuga.

Ciononostante l’assedio di Rometta si protrasse ancora per molto tempo. Fino a che per fame e per stanchezza gli assediati, nell’ultimo sforzo, fecero uscire dalla fortificazione donne, bambini e persone anziane. Si era alla fine. Rifiutata l’ultima offerta di resa, il 5 maggio del 965, vi fu l’ultimo assalto alla fortificazione. Rometta cadde con onore. La città fu saccheggiata e data alle fiamme.
Dopo una breve riconquista della Sicilia da parte del generale bizantino Giorgio Maniace, gli arabi tornarono ad essere i possessori dell’isola. La loro dominazione terminò solo nel XI secolo con l’arrivo dei Normanni.

 
 

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